Capelli corvini dritti come fusi, ciuffo sparato in avanti come la pensilina della fermata del tram. Colorito scurissimo, risultato della sapiente scelta di fondotinta tonalità testa di moro come il lucido da scarpe. Sopracciglia tatuate (più comode, non ricrescono), ciglia inamidate di nero che se ti sbatte gli occhi a meno di un metro, il torcicollo da colpo d'aria è cosa certa. Lenti a contatto per far l'occhio ceruleo effetto "visitate l'Irlanda". Chiostra dei denti bianchissima e lucida come l'argenteria di Marta Marzotto, rossetto rosa pesca madreperlato, spesso come un plaid. Minigonna che si vedono le otturazioni dei molari. Camicia bianco fosforo che fa pendant coi denti, foulard in tinta con giacca - borsa - gonna. Le scarpe, oh le scarpe... punta a lancia da gladiatore, impreziosita da paillettes in tinta e ciondoli assortiti. Tacco ad antenna telescopica a base quadrata raggio per raggio per 3,14 (la matematica non è il suo forte). Mazzo di chiavi con portachiavi marcato fuoristrada a scelta del lettore, appeso a un dito con nonchalance. Incedere felino leggermente esitante, testa alta, sguardo da cacciatrice. Non c'è uomo che non si volti ad ammirarla, desiderandola e seguendola con lo sguardo per invidiare il fortunato destinatario di quel sorriso da dixan niente sbianca di più.
Poi lei, la donna ideale, la dea, si avvicina all'oggetto del suo amore. E, ahimè, parla...