Una scrive, con ragionevole libertà, quello che pensa. A volte pesta qualche piede e, a quel punto, si vede la differenza fra chi conosce il senso delle parole e chi no.
Nel post precedente ho espresso un'opinione, personalissima, sui link al maschile e al femminile. Chi ha letto si sarà fatto un'idea: sull'argomento, su di me, sul mio modo di porre l'argomento stesso. I commenti sono stati di vario genere: chi d'accordo su quanto osservato, chi in disaccordo, espresso con relativo garbo e magari ripreso in separata sede, chi intervenendo con molta meno eleganza. Ad esser generosi. Ora, io posso aver analizzato la cosa da un punto di vista molto femminile, molto istintivo e poco statistico. E sia. Resta il fatto che il signor (?) "a" merita un post a parte. Perché ce ne sono tanti di signori A, in giro, sia in rete che nella vita reale. Quella in cui, però, questi signori si manifestano meno. Perché guardare in faccia qualcuno mentre sei maleducato è molto, molto più difficile. Complimenti, dunque, signor a. Eleganza, educazione e capacità di confronto (quello vero, in cui ci metti nome e faccia), risaltano molto di più quando i termini di paragone sono persone come lei.